Artigianato

 

cesti

Esiste una forma di artigianato artistico e di tradizione che testimonia ancora oggi la storia e la cultura delle nostre genti. 

In passato hanno dato lustro al paese, la lavorazione delle pietre grigie e molari, quella del legno, la costruzione di strumenti musicali, ma soprattutto l'arte della tessitura e la lavorazione della seta, esportata in tutta Europa fino alla seconda metà del sec. XVII.

Vi era una ricca presenza di mulini e molinari come anche taglialegna, falegnami e produttori di sedie perchè l'acqua e il legno rappresentavano quanto di meglio il territorio potesse offrire per lo sfruttamento dell'energia naturale.

Nel passato da Monte Tavolato e dalla Mula, veniva trasportato a valle legno pregiato, che serviva per costruire remi, seggiole, carene. Generalmente gli uomini prestavano la loro manodopera presso le gualchiere dell'Abatemarco o alla carda della lana, mentre alle donne era riservata la bachicoltura e la tessitura di stoffe.

 

Si coltivava, inoltre, il lino per confezionare i capi di biancheria più fine e si macerava e lavorava la ginestra per i capi di biancheria più dozzinale; le stoffe venivano tessute a casa con i telai artigianali. Si utilizzavano telai orizzontali in legno di faggio, a due pedali per tele semplici e non meccanici. Erano prodotti da falegnami locali, con materiale proveniente dal territorio. Telaio

 
 

 Pregevoli i lavori a ricamo ed uncinetto.

Le produzioni in giunco, canne, salici ed i lavori di intreccio per creare cesti, "panari", "cannizze", così come gli intagli in legno e la stessa tessitura, sono attività ancora integrate nella vita e nel costume del paese.

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